Il futuro non è predeterminato, non ci sono leggi ferree nella Storia, non c’è un determinismo storico. L’unico fattore che determina la Storia è l’azione umana. Sta quindi a voi, a noi, decidere come sarà il futuro.
Zygmunt Bauman
Il futuro non è predeterminato, non ci sono leggi ferree nella Storia, non c’è un determinismo storico. L’unico fattore che determina la Storia è l’azione umana. Sta quindi a voi, a noi, decidere come sarà il futuro.
Zygmunt Bauman
Modernità liquida: dobbiamo a Zygmunt Bauman, fra i maggiori sociologi al mondo, una delle metafore più illuminanti del nostro tempo. Per lo studioso la nostra modernità nasce dallo scioglimento delle vecchie certezze: le grandi ideologie, istituzioni un tempo granitiche (famiglia, Chiesa e Stato in primis), la nostra stessa identità.
“Nella nostra epoca – scrive in Intervista sull’identità (2003) – il mondo intorno a noi è tagliuzzato in frammenti scarsamente coordinati, mentre le nostre vite individuali sono frammentate in una successione di episodi mal collegati tra loro”.
I legami si indeboliscono fino a liquefarsi, ogni scelta diventa “leggera” e reversibile, l’impegno e il sacrificio sono messi al bando perché “pesanti”, l’imperativo è la soddisfazione dell’Io nel presente, il cittadino diventa consumatore, la comunità si trasforma in uno sciame inquieto. Incertezza ed inquietudine accompagnano l’individuo moderno in un viaggio senza meta che assume i contorni di un naufragio.
Se queste sono le sconsolate premesse della modernità secondo Bauman, come possiamo sopravvivere a questo naufragio? Al di là delle ombre è possibile intravedere la fioca luce di un futuro migliore? Queste sono alcune delle domande che il sociologo ha affrontato nel suo intervento.
Intervistato da
Laureato in Sociologia a Roma. Lavora al Corriere della Sera dal 1989 e ne è stato vice-direttore per cinque anni. Oggi è editorialista e inviato e si occupa prevalentemente di lavoro, industria ed economia reale. Ha scritto Profondo Italia; Piccoli, la pancia del Paese; Milano-Nordest, la troppa distanza; Cacciavite, robot e tablet.