La Corte Costituzionale ha dato tempo al Parlamento fino al 23 settembre per legiferare in tema di “fine vita”.
Altrimenti interverrà direttamente per stabilire la costituzionalità o meno dell’articolo 580 c.p., che prevede una condanna fino a 12 anni di carcere per chi aiuta (anche solo moralmente, ad esempio accompagnandolo in Svizzera) il malato terminale che voglia porre fine a una vita che ritiene ormai solo tortura.
La questione del diritto all’eutanasia diventa perciò di ineludibile attualità e impone che venga affrontata in termini di razionalità e di eguale dignità tra i cittadini, prescindendo radicalmente da ogni confessionalismo di fede.