Collassi finanziari, cambiamenti climatici, esaurimento delle risorse e un crescente divario tra ricchi e poveri sono solo alcuni dei sintomi delle “disconnessioni” che viviamo nella nostra epoca. Per affrontare le sfide di questo secolo è necessario aggiornare il nostro modo di pensare l’economia e i nostri processi decisionali. La sfida è passare da un obsoleto ego-sistema incentrato interamente sul benessere dei singoli a un eco-sistema che enfatizza e ricerca il benessere di tutti. L’attuale economia è fondamentalmente egocentrica. È strutturata cioè per soddisfare i bisogni del singolo individuo e rispondere alle sue esigenze private.
Molti tentativi per correggerne le disfunzioni sono stati fatti – ad esempio, la responsabilità sociale d’impresa – cercando di estendere la consapevolezza dei consumatori e dei produttori al di là degli interessi personali. Ma è un processo lento e probabilmente insufficiente per affrontare le dimensioni e la complessità della crisi e dei cambiamenti che stiamo vivendo.
“Ciò che è veramente necessario – sostiene Katrin Kaufer – è un cambiamento profondo nella coscienza delle persone perché operino non solo per sé stesse, ma nell’interesse di tutto l’ecosistema in cui le attività economiche si svolgono”. Si tratta di un processo in cui le strategie di cambiamento non possono basarsi sulle lezioni del passato, ma sulla capacità di intercettare il futuro che sta emergendo. Siamo di fronte a un importante capovolgimento di paradigma, che richiede una maggiore consapevolezza e una più profonda capacità di connessione con il sistema nel quale ci muoviamo, per coglierlo nella sua totalità. La visione di cui Katrin Kaufer si fa portatrice promuove una nuova economia più resiliente, inclusiva e consapevole.