Esattamente un anno fa, in un suo contributo nel Rapporto di Fondazione Nordest, Paolo Costa sottolineava come anche nel nostro territorio «solo livelli adeguati di infrastrutture» possono consentire a una “città metropolitana” «di crescere senza per questo perdere di efficienza produttiva e di qualità della vita».
Poi sono arrivati la pandemia e il lockdown a «rottamare» le città e la geografia dei mercati internazionali. Ma a farle ripartire potrebbero essere proprio gli investimenti in infrastrutture.
Partendo da questa convinzione, Costa risponderà a una domanda decisiva per il nostro futuro: i vincoli del Next Generation EU, lo strumento europeo di emergenza per la ripresa, ci porteranno finalmente a riconfigurare le infrastrutture economiche, da quelle digitali a quelle energetiche e di trasporto, ma anche sociali come scuole e università, fino alla difesa del suolo e dell’acqua?