Una città non dovrebbe cercare di essere la più creativa del mondo, bensì dovrebbe sforzarsi di essere la migliore e più ricca di immaginazione per il mondo. Questo semplice slittamento di preposizione – da un “di” a un “per” – ha implicazioni cruciali in merito alle dinamiche operative urbane. Conferisce al city making un fondamento etico. Contribuisce a far sì che le città divengano luoghi di solidarietà. Così concepite, le città potranno esprimere al tempo stesso passione e compassione. Tratto dal libro City making. L’arte di fare la città